
Questa sera ho avuto la bella idea di ordinare una pizza a domicilio e l’ho fatto utilizzando uno dei più popolari servizi americani di questo tipo: Domino’s Pizza.
La particolarità del servizio offerto da Domino’s è l’interattività offerta al cliente e la dinamicità degli strumenti online disponibili.
L’utente, infatti, può ordinare la pizza direttamente online: ci si collega al sito di Domino’s, si sceglie la grandezza della pizza che si vuole comprare (tutto in pollici, ovviamente) e poi si indicano gli ingredienti che si desidera aggiungere alla base normale (pomodoro e mozzarella…o meglio, salsa – piccantina – e formaggio – dubito sia mozzarella).
Il bello viene dopo aver effettuato l’ordine. Sul monitor del proprio computer, infatti, viene visualizzato il cosiddetto “pizza-tracker”, ovverosia un indicatore dello stato della propria pizza. All’inizio pensavo che questo indicatore fosse finto, invece visualizza informazioni reali in diretta sullo stato della pizza ordinata. Si potrà così sapere quando la pizza è stata impastata e preparata, quando è stata messa in forno, quando è stata sfornata ed inserita nella confezione e quando è partita per la consegna!
Per ogni fase viene anche visualizzato il responsabile della fase stessa ed alla fine, dopo la consegna della pizza, il sito internet visualizza un form nel quale indicare il voto da attribuire ad ogni omino di Domino’s che si è occupato di una delle fasi della lavorazione: come era la cottura? come è stata la consegna, etc.
Ed è così che Muthanna, il responsabile della consegna della pizza, si è beccato un bel 5/5, mentre Zahid, responsabile della preparazione della pizza, si è beccato un 4/5 (la pizza era leggermente troppo cotta).
Che dire…una organizzazione di una precisione pazzesca e maniacale. In totale, la pizza è arrivata dopo neanche venti minuti dal perfezionamento dell’ordine online e, sebbene fosse una tipica pizza americana, era molto buona!
Viva Domino’s e viva Muthanna (da non confondere con sua sorella, Muthanda).
(nella foto, il pizza tracker di Domino’s)
ok, ora ne ordino una anche io, vediamo quanto ci mette ad arrivare ad Imola … solo tuuu potevi farlo.. sei il mio maestro di vita
Ciao,bello il blog e professionale la descrizione dell’iter della pizza.Potresti fare anche il giornalista.E Olga e’ Simona.E’ nella copertina del libro o un suo bolog?
Maurizio
A Imola non ci arriva perche’ ci sono gli amici che dicono di essere di sinistra,ma…
Ma dai!!!!! Certo che l’America é proprio unica!!!
Cavolo ma che belle foto che hai messo in questi blog!!!! George é un mito
eheheheheh, fantastica l’america con tutte le sue stramberie……vabbè, ma tu per ordinare una pizza ti sei messo a sbirciare tutta stà roba?…per fortuna che ti sono bastati 20 minuti per studiare ed apprezzare questa fantastica trovata:D
saluti a Simona…..e buona nuova vita nel nuovo continente 😉
ciao, non ti conosco, sono un misterioso personaggio napoletano, medico-legale, cresciuto in una ridente cittadina della provincia di milano, che adora il joker.
comunque, dicevo, non ti conosco, ma secondo me il tuoBlog fa schifo e tu sei uno sfigato!
Misterio detto l’agente del Chaos
ma posso ordinarlo anche da qui!?
chissà se arriverebbe ancora calsa 😉